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domenica 4 dicembre 2011

ISOLARIO VENETO / CARTE ISOLANE

A<vA APONVS ISOLE VENEXIA, FLUVIALE NO DISTANTE DA PA.DO.A.SE CATA L’A<VA CIAMA’ AESIS (1) 
A<VA CHE CORE ZO DA LE ALPI –ALPO- ALPON - AI ALPENINI al mar Adriatico CASCA PAR ULTIMO ANCA NO DISTANTE DA LA CITA’ ISOLA Senogallia  (SENONI E GALI),VIZIN A L’A<VA FLUVIALE DE L’ISOLA DE Ancona,.

1 ) Vedi Bosio che trova la fonte chiamare AESIS, l’acqua del Po – Padus- Padusa – Padum - e i suoi affluenti in, la "TAVOLA peutigeriana La" Cosimo PANINI  Modena 1990. 
PADUSA L’E’ NA GRANDA A<VA DA PALO (PA –LUDE- LUDO – ZUGO – DEA PALA- DEA PALO-) IN GALLIA CISALPINA FATA DA L’A<VA DEL PO –PADVS-PADVM- AESIS_aa ina, dal fiume Po per trovare una abbastanza bene sembra, denominato, sia tu ci sono quelli che dicono di queste fiume, come si è detto sopra.Penso che DOVARIA ESAR DITO OGNI UNO COL NOME DEPALUDE  dal nome del Po, ha CHE LE’ FATO DA ASSE’ , (PIASSE’ TANTE A<VE DE LE PALUDI),  COME E’ ZA.STA . 
SETE MARI 


Seven Mary, o 
O STAGHI LAGHI SE CONSIDERA E CIAMAR L’A<VA  SARA’ DRENTO COSITA SE DOVORIA CIAMAR DRENTO LA COSTA INTORNO A ADRIA (MAR ADRIANO ISOLE SPARTI N.D.R.) E ANCA L’A<VA CHE VA DAL PO A L’ADESE – (A<VA FLVVIALE , LA I DISE- L’AZERO- L’ALZARO- L’ALTARO)- CHE L’E’ E VEN SE MISIA CON L’A<VA DEL, DAL PO A QUELA DE L’ADESE. , (IL fiume Adige)  VEN SE MISIA CON L’A<VA DEL, DAL, PO A L’ADESE DE L’ALTRA A<VA  CHE VEN DRENTO DAL MAR A OLTE CALDA E STA A<VA L’A CONTINVA’ A OCVPAR LA PIASE’ PARTE DELA TERA ( parte del pianeta),
SETE MARI COSITA CIAMA’ PARCHE L’E’ STA PAR TANTO TEMPO DIVISA IN SETE MARI –LAGHI- ’o perché era stata a lungo divisa in sette piscine CHE I’ERA FANTASTICI erano fantastici.
ANCO’ Oggi, però, anche se possono avere alcune SE POL CIAMARLI COL SO NOME ANCORA PIASE’   distinzioni tra, ancora di più, POL TESTIMONIARLO  EL NOME –COGNOME DE CI GHE STA , NOMI E COGNOMI  CHE I FA RIFERIMENTO A STI POSTI  (se posso testimoniare gli abitanti di posti) sembra essere collegato con esso.  GHE’ ANCA  Ci sono, tuttavia,quasi unito a La costa GHE’ QUEI  CHE DISE NO SOLO DE ROBE CHE EMO DITO ZA’ ,ANCA DAI ANTICHI I’ERA CIAMA’ I SETE MARI ., ci sono quelli che dicono non solo di cose di cui è stato detto dagli antichi sette mari,  ma le paludi del Po E DE L’ALTRA A<VA FL.V.IALE  di eventuali fiumi, L’E’ STA FATA DA TVTE LE PARTE,  né da altri nelle parti
DALE  ROBE VEGNVE FORA delle cose generate, i
NELA MANIERA  n modo
CHE A FATO IN MANIERA  CHE  I SIA  STA MESSI COSITA DISTANTE che il fatto che siano stati così lontano
DA  VN GRAN NVMARO DE MARI VEGNVI FORA A LA LA VISTA.  da un gran numero di mari apparso in vista.
Tra STI QVA’ G’ERA LE TRE PORTE DEL PO-AESIS PADUS PADUM questi erano tre del Po,
PAR ESEMPIO  L’A<VA DE MVTINA  per esempio, il Modena,
CHE CIAPA  E OCVPA  TUTO LA FALSINA  che occupa tutto il Bologna
PASA PAR L’ISOLA e Imola e E VA ALE ISOLE RAVENA. che ha viaggiato.
COSITA GRANDE ERA LA Così grande era
LA QVARTA VITIMA DEL PO – AESIS – PADUS- PADUM –PADUSA-la quarta vittima del Po,
CHI ALTRI  TRE  IN TVTO EL PO-PADUS-PADUM  DE PADOA-  FIN QUASI A TOCARLA 
gli altri tre in tutto il Po di Padova fino a quasi toccare.
MA IN CHELE ISOLE ROBE’  Ma in quelle cose
CHE I’E’ PIASE’ VIZINE ALA COSTA  che sono più vicini alla costa,
DE QUALCHE STADIO di alcuni Stati,
LE LIMPIDE A<VE LE RESISTE E LE ESISTE  le limpide acque che esistono,
I’E’  INDICHE’ PA LE PISTE E PIASE’ ANCORA PAR EL MAR ADRIATICO sono indicati per le piste, e soprattutto del mare Adriatico, -
VN ETRUSCO SENO  DE LE COLONE – COLONIE-(ADRIA 12^ LUCOMINIA) - un toscano è il seno delle colonie

 E DA CHEL ADRIATICO  CIAMA’ COSITA  COME CHE L’E’  (SUO DE ADRIA)-e da cui l'Adriatico denominato così com'è.


EL NOME DE ADRIATICO CIAPA’ DA ADRIA  QUALCHE D’UN DISE  SOLO Causa di questa cosa alcuni dicono solo
CHE I’E’ PESI ASSE’ (SPOFONDE’)   che sono appesantiti
PAR VIA DEL TEREMOTO dal terremoto

NELE PARTE DE LA TERA DE LE ISOLE NO LE A MIA CAMBIE’
nelle parti della superficie non li ha cambiati,
E LE A<VE DALA SORGENTE FA DE TUTO PAR OCVPAR LE ISOLE SPARSE  e le acque della sorgente di tutto per occuparla,

MA MI NO CREDO che io non ci credo.
ALTRI VORIA ASSE’ SECOLI A VEGNER DRENTO E FORA COME L’AFANO Altri vogliono molti secoli, a vomitare,
CONTINUAMENTE SENZA FERMARSE A<VE DE MAR  SABIA ,TERA, Ha costantemente acque marine, sabbia, terra,
IN DE NA PARTE DEL MONDO TIRA’ SU  IN TE LE ISOLE ALTE  in una parte del mondo prelevato nei luoghi alti,
E NO GH’E’ N’E’ DE PIASE’ FORTE  e non vi è più forte,
E COSITA DA LE A<VE ALORA A LA FINE CON QUEL CHE LE GA DRENTO quindi delle acque dalla fine del loro bagaglio,
 E NO DA LORE  (A<VA) OCUPA’ e non da loro occupati
DA COME  I’E’ FATI  STI LAGHI BASSI della necessità dei luoghi bassi.
GH’E QUALCHE D’UN PARFIN Ci sono alcuni addirittura
DIR SIA VERO dicono al vero o che sembrano essere rafforzato dagli argomenti della sua opinione,
L’OPINION AL GIORNO DE ANCO’ che è presente, anche se leggono l'avviso,
CHE STI MARI L-LAGHI NO I’ESISTA PIU’ non esiste più,
PERO’ I’E’ QUEI CHE  VORIA  PROTEGIAR LE A<VE  però, sono attratto alla protezione di loro,
QUANDO ASSEì DE LORI  I’ERA DISPOSTI E DIFENDAR STA CAUSA
 quando molti di loro erano disposti a considerare esso.VVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVV
APONUS Venetiarum fluvius haud longe a Patavio.

AESIS fluvius est in Piceno: ex Appennino fluens in Adriaticum cadit haud longe a Senogallia civitate. Vedi Bosio che chiama Aesis Po, in "La tabula peutigeriana" Cosimo Panini Modena.

PADUSA Cisalpine Gallie palus est, a Pado flumine, ut satis sonat, denominata, esto sint qui illam dicant fluvium, ut supra dictum est. Quod ego nomen puto unicuique paludi a Pado facte dicendum, que multiplices sunt, ut pretactum est.


SEPTEM MARIA, seu paludes seu stagna velis, Adriatico proxima sunt litori, tam a Pado, Athesi aliisque supervenientibus fluminibus et a non nunquam estuante mari facta atque perpetuata sunt plurimum telluris occupantia, sic nuncupata quia iam dudum in septem grandia erant stagna distincta. Hodie vero, etsi aliquas distinctiones habeant, magis tamen (ut locorum testantur incole) videntur annexa. Sunt tamen qui dicant non solum de his que litori fere iuncta sunt ab antiquis Septem Maria dictum,verum de quibuscunque paludibus a Pado vel ab aliis fluminibus in partibus illis factis, eo quod adeo ingentes fuerint ut maria viderentur. Ex quibus tres citra Padum fuere, ut puta que versus Mutinam occupat omnia, que versus Bononiam et Imolam et que Ravennam circuivere omnem. Sic et inter hostia Padi ingens fuit quarta; relique vero tres ultra Padum omnes usque fere Patavium contingentes. In his autem que litori proximiores sunt quarundam civitatum, existentibus aquis claris, ostenduntur vestigia, et potissime Adrie Tuscorum colonie et a qua Adriaticus denominatus est sinus. Cuius rei causam aliqui dicunt solum in partibus illis terremotu depressum superficie non mutata, et aquas inde omnia occupasse, quod ego non credo. Alii volunt multis in seculis, evomentibus assidue marinis aquis harenas, litus in sublime deductum in aliquibus orbis locis, et ibi potissime, et sic aquarum exitum impeditum et ab eis de necessitate loca humilia occupata. Nec desunt dicentibus ad roborandam opinionem suam vera aut verisimilia argumenta, que etsi recitasse presentis intenti non sit, in fidem tamen trahor eorum, cum ex his multa pateant intuenti.

domenica 9 ottobre 2011

ALLE ISOLE VENEXIA UGO FOSCOLO RIVISITATO

Renato De Paoli legge Dante Alighieri 1^ Canzon XXII Poema Comedia Divina

Renato De Paoli legge Dante Alighieri 1^ Canzon XXII Poema Comedia Divina

Rialtine in voga sete mari

Prima di Venezia. Archeologia, storia e ambiente nelle lagune venete


"Prima di Venezia. Archeologia, storia e ambiente nelle lagune venete prima della nascita della città lagunare". Al via gli incontri


Giovedì 13 ottobre alle ore 16.30, nella sala San Leonardo a Cannaregio 1584, si terrà il primo di una serie di incontri settimanali, rivolti ai docenti e aperti alla cittadinanza, previsti nell'ambito del percorso "Prima di Venezia. Archeologia, storia e ambiente nelle lagune venete prima della nascita della città lagunare", promosso dall'Assessorato alle Politiche educative - Itinerari educativi del Comune di Venezia, in collaborazione con l'associazione culturale Centro Studi Torcellani e la Municipalità di Venezia Murano Burano.

Tema del primo incontro sarà "Lidi nascenti, lagune mutevoli. L'ambiente costiero veneziano in epoca romana e altomedievale", relatore il naturalista Michele Zanetti; seguiranno, giovedì 20 ottobre, "Venezia e Bisanzio: relazioni diplomatiche e rapporti commerciali nelle cronache del tempo", relatore Antonio Carile dell'Università di Bologna; giovedì 27 ottobre, "La navigazione nelle lagune venete", relatore Alessandro Asta, archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto; giovedì 3 novembre "Aemula Baiani Altini litora villis: uno sguardo sulla laguna in età romana", relatrice Angela Paveggio del Centro Studi Torcellani; giovedì 10 novembre "Gli insediamenti altomedievali nelle lagune venete", relatore Marco Bortoletto archeologo del Nucleo Nausicaa.

Il percorso si propone di offrire ai partecipanti un excursus storico, archeologico e naturalistico di un'area lagunare particolarmente interessante e avente inizio con le prime testimonianze di vita preromane, per concludersi con gli insediamenti civili ed ecclesiastici risalenti all'epoca altomedioevale. Un attento esame sarà riservato anche all'evoluzione dell'ambiente lagunare della costa veneta e alle trasformazioni da esso subite durante l'arco cronologico di interesse.

I cinque incontri del progetto si terranno tutti nella sala San Leonardo, alle ore 16.30.


http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/49391


giovedì 6 ottobre 2011

sabato 17 settembre 2011

Brescia, Mantova, Verona e Trento sulle tracce di Dante XX canto inferno.

Brescia oggi, da


La vulgata popolare afferma che «La cesa de Calì, s. Zè de l'usilì e chéla de Benàc, jè lé piö vece del nos lach». Il proverbio tramanda, dunque, che la chiesa di San Giacomo di Calì è la più antica del lago, unitamente a quelle di San Zeno di Castelletto di Brenzone e di Santa Maria di Benàco di Toscolano.
Il terzo convegno archeologico del Garda, «Nuove ricerche sulle chiese altomedievali del Garda», promosso dall'Associazione storica archeologica della Riviera del Garda, svoltosi lo scorso anno al Vittoriale di Gardone Riviera, e di cui sono ora usciti gli atti editi dalla Sap, mette ordine alle credenze popolari su basi scientifiche.
Gian Pietro Brogiolo, ordinario di Archeologia medievale dell'Università degli studi di Padova, nel saggio introduttivo del volume da lui curato, scrive che la cristianizzazione del vasto territorio, avviata tra il V e il VI secolo è da porre in relazione con le dinamiche costruttive svoltesi tra la fine «delle ville romane, costruzione di castelli tardoantichi e sviluppo di nuovi insediamenti altomedievali pertinenti ad aziende o ad abitati, sovente in continuità rispetto alle ville. In assenza di testimonianze scritte (vi è un solo dato epigrafico da San Cassiano di Riva), è l'archeologia a proporre un'agenda tra formazione di una rete di chiese con cura d'anime, costruzione di un primo gruppo di oratori con funzione cimiteriale e, come corollario, l'avvio, dal VI secolo, di alcuni insediamenti eremitici ai quali se ne aggiungeranno col tempo molti altri. La parallela fondazione di una rete di chiese con cura d'anime e di alcune chiese funerarie suggerisce relazioni complesse», almeno secondo quanto emerge dagli scavi.
I saggi accolti nel volume fanno il punto sulle ricerche condotte in una decina di edifici sacri e precisamente: La chiesa di San Lorenzo di Desenzano (Alexandra Chavarria), San Pietro in Mavinas a Sirmione (Andrea Breda, Alessandro Canci, Alberto Crosato, Elena Fiorin, Monica Ibsen, Elisa Possenti), Nuove ricerche sul monastero di San Salvatore di Sirmione (Lisa Cervigni), Castelletto di Brenzone: recenti indagini presso la chiesa di San Zeno de l'Oselet (Brunella Bruno, Raffaella Tremolada), La chiesa dei santi Cassiano ed Ippolito a Riva del Garda (Cristina Bassi), San Cassiano nel popolamento della piana di Riva: analisi antropologiche (Valeria Amoretti), Progetto «Monte San Martino/Lundo-Lomaso». L'oratorio. Evidenze, modifiche, significati (Enrico Cavada, Elia Forte), La chiesa dell'abitato in altura di Monte S. Martino, comune di Riva del Garda (Giovanni Bellosi, Achillina Granata, Nicoletta Pisu), Sculture ed élites nel territorio gardesano tra VII e IX secolo (Monica Ibsen).
Domenica Fava, presidente dell'Associazione archeologica, introducendo il volume ricorda che il convegno e gli atti sono stati promossi nel quarantesimo dell'associazione.
Il merito del convegno del 2010, coordinato da Gian Pietro Brogiolo, è stato quello «di avviare un'analisi complessiva dello sviluppo della rete ecclesiastica nell'area gardesana e del suo rapporto con l'insediamento tra Tardoantico e Altomedioevo» alla luce dei risultati dei numerosi scavi condotti negli ultimi anni. Il volume rappresenta, quindi, «una tappa significativa dello studio della mappa del culto cristiano sul Garda, che é suddiviso tra le diocesi di Brescia, Mantova, Verona e Trento, con una pluralità di attori che possono essere messi a confronto».
Un impegno di ricerca assai importante che ridisegna la stessa storia della comunità gardesana.

Attilio Mazza

ISOLE FEDERATE REPVBLICA VENEXIA : PRONTI I NUOVI DOCUMENTI

mercoledì 31 agosto 2011

Re acoa Vela NAVI PORTI: MAR'ADRIATICO PAOLO SARPI

Re acoa Vela NAVI PORTI: MAR'ADRIATICO PAOLO SARPI

arcipelagico spare veneto diritto: 5000 a.C. civiltà palfitticola Isole Sparse varese...

arcipelagico spare veneto diritto: 5000 a.C. civiltà palfitticola Isole Sparse varese...: Contributo allo studio delle cause della fine della cultura Menaho Tartaro (PALO FICA) DEA PALA 21 Aprile / Pallade/ Palladio/ palafittico...




A<vA APONVS ISOLE VENEXIA, FLUVIALE NO DISTANTE DA PA.DO.A.SE CATA L’A<VA CIAMA’ AESIS (1) 
A<VA CHE CORE ZO DA LE ALPI –ALPO- ALPON - AI ALPENINI al mar Adriatico CASCA PAR ULTIMO ANCA NO DISTANTE DA LA CITA’ ISOLA Senogallia  (SENONI E GALI),VIZIN A L’A<VA FLUVIALE DE L’ISOLA DE Ancona,.

1 ) Vedi Bosio che trova la fonte chiamare AESIS, l’acqua del Po – Padus- Padusa – Padum - e i suoi affluenti in, la "TAVOLA peutigeriana La" Cosimo PANINI  Modena 1990. 
PADUSA L’E’ NA GRANDA A<VA DA PALO (PA –LUDE- LUDO – ZUGO – DEA PALA- DEA PALO-) IN GALLIA CISALPINA FATA DA L’A<VA DEL PO –PADVS-PADVM- AESIS_aa ina, dal fiume Po per trovare una abbastanza bene sembra, denominato, sia tu ci sono quelli che dicono di queste fiume, come si è detto sopra.Penso che DOVARIA ESAR DITO OGNI UNO COL NOME DEPALUDE  dal nome del Po, ha CHE LE’ FATO DA ASSE’ , (PIASSE’ TANTE A<VE DE LE PALUDI),  COME E’ ZA.STA . 
SETE MARI 


Seven Mary, o 
O STAGHI LAGHI SE CONSIDERA E CIAMAR L’A<VA  SARA’ DRENTO COSITA SE DOVORIA CIAMAR DRENTO LA COSTA INTORNO A ADRIA (MAR ADRIANO ISOLE SPARTI N.D.R.) E ANCA L’A<VA CHE VA DAL PO A L’ADESE – (A<VA FLVVIALE , LA I DISE- L’AZERO- L’ALZARO- L’ALTARO)- CHE L’E’ E VEN SE MISIA CON L’A<VA DEL, DAL PO A QUELA DE L’ADESE. , (IL fiume Adige)  VEN SE MISIA CON L’A<VA DEL, DAL, PO A L’ADESE DE L’ALTRA A<VA  CHE VEN DRENTO DAL MAR A OLTE CALDA E STA A<VA L’A CONTINVA’ A OCVPAR LA PIASE’ PARTE DELA TERA ( parte del pianeta),
SETE MARI COSITA CIAMA’ PARCHE L’E’ STA PAR TANTO TEMPO DIVISA IN SETE MARI –LAGHI- ’o perché era stata a lungo divisa in sette piscine CHE I’ERA FANTASTICI erano fantastici.
ANCO’ Oggi, però, anche se possono avere alcune SE POL CIAMARLI COL SO NOME ANCORA PIASE’   distinzioni tra, ancora di più, POL TESTIMONIARLO  EL NOME –COGNOME DE CI GHE STA , NOMI E COGNOMI  CHE I FA RIFERIMENTO A STI POSTI  (se posso testimoniare gli abitanti di posti) sembra essere collegato con esso.  GHE’ ANCA  Ci sono, tuttavia,quasi unito a La costa GHE’ QUEI  CHE DISE NO SOLO DE ROBE CHE EMO DITO ZA’ ,ANCA DAI ANTICHI I’ERA CIAMA’ I SETE MARI ., ci sono quelli che dicono non solo di cose di cui è stato detto dagli antichi sette mari,  ma le paludi del Po E DE L’ALTRA A<VA FL.V.IALE  di eventuali fiumi, L’E’ STA FATA DA TVTE LE PARTE,  né da altri nelle parti
DALE  ROBE VEGNVE FORA delle cose generate, i
NELA MANIERA  n modo
CHE A FATO IN MANIERA  CHE  I SIA  STA MESSI COSITA DISTANTE che il fatto che siano stati così lontano
DA  VN GRAN NVMARO DE MARI VEGNVI FORA A LA LA VISTA.  da un gran numero di mari apparso in vista.
Tra STI QVA’ G’ERA LE TRE PORTE DEL PO-AESIS PADUS PADUM questi erano tre del Po,
PAR ESEMPIO  L’A<VA DE MVTINA  per esempio, il Modena,
CHE CIAPA  E OCVPA  TUTO LA FALSINA  che occupa tutto il Bologna
PASA PAR L’ISOLA e Imola e E VA ALE ISOLE RAVENA. che ha viaggiato.
COSITA GRANDE ERA LA Così grande era
LA QVARTA VITIMA DEL PO – AESIS – PADUS- PADUM –PADUSA-la quarta vittima del Po,
CHI ALTRI  TRE  IN TVTO EL PO-PADUS-PADUM  DE PADOA-  FIN QUASI A TOCARLA 
gli altri tre in tutto il Po di Padova fino a quasi toccare.
MA IN CHELE ISOLE ROBE’  Ma in quelle cose
CHE I’E’ PIASE’ VIZINE ALA COSTA  che sono più vicini alla costa,
DE QUALCHE STADIO di alcuni Stati,
LE LIMPIDE A<VE LE RESISTE E LE ESISTE  le limpide acque che esistono,
I’E’  INDICHE’ PA LE PISTE E PIASE’ ANCORA PAR EL MAR ADRIATICO sono indicati per le piste, e soprattutto del mare Adriatico, -
VN ETRUSCO SENO  DE LE COLONE – COLONIE-(ADRIA 12^ LUCOMINIA) - un toscano è il seno delle colonie

 E DA CHEL ADRIATICO  CIAMA’ COSITA  COME CHE L’E’  (SUO DE ADRIA)-e da cui l'Adriatico denominato così com'è.


EL NOME DE ADRIATICO CIAPA’ DA ADRIA  QUALCHE D’UN DISE  SOLO Causa di questa cosa alcuni dicono solo
CHE I’E’ PESI ASSE’ (SPOFONDE’)   che sono appesantiti
PAR VIA DEL TEREMOTO dal terremoto

NELE PARTE DE LA TERA DE LE ISOLE NO LE A MIA CAMBIE’
nelle parti della superficie non li ha cambiati,
E LE A<VE DALA SORGENTE FA DE TUTO PAR OCVPAR LE ISOLE SPARSE  e le acque della sorgente di tutto per occuparla,

MA MI NO CREDO che io non ci credo.
ALTRI VORIA ASSE’ SECOLI A VEGNER DRENTO E FORA COME L’AFANO Altri vogliono molti secoli, a vomitare,
CONTINUAMENTE SENZA FERMARSE A<VE DE MAR  SABIA ,TERA, Ha costantemente acque marine, sabbia, terra,
IN DE NA PARTE DEL MONDO TIRA’ SU  IN TE LE ISOLE ALTE  in una parte del mondo prelevato nei luoghi alti,
E NO GH’E’ N’E’ DE PIASE’ FORTE  e non vi è più forte,
E COSITA DA LE A<VE ALORA A LA FINE CON QUEL CHE LE GA DRENTO quindi delle acque dalla fine del loro bagaglio,
 E NO DA LORE  (A<VA) OCUPA’ e non da loro occupati
DA COME  I’E’ FATI  STI LAGHI BASSI della necessità dei luoghi bassi.
GH’E QUALCHE D’UN PARFIN Ci sono alcuni addirittura
DIR SIA VERO dicono al vero o che sembrano essere rafforzato dagli argomenti della sua opinione,
L’OPINION AL GIORNO DE ANCO’ che è presente, anche se leggono l'avviso,
CHE STI MARI L-LAGHI NO I’ESISTA PIU’ non esiste più,
PERO’ I’E’ QUEI CHE  VORIA  PROTEGIAR LE A<VE  però, sono attratto alla protezione di loro,
QUANDO ASSEì DE LORI  I’ERA DISPOSTI E DIFENDAR STA CAUSA
 quando molti di loro erano disposti a considerare esso.VVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVV
APONUS Venetiarum fluvius haud longe a Patavio.

AESIS fluvius est in Piceno: ex Appennino fluens in Adriaticum cadit haud longe a Senogallia civitate. Vedi Bosio che chiama Aesis Po, in "La tabula peutigeriana" Cosimo Panini Modena.

PADUSA Cisalpine Gallie palus est, a Pado flumine, ut satis sonat, denominata, esto sint qui illam dicant fluvium, ut supra dictum est. Quod ego nomen puto unicuique paludi a Pado facte dicendum, que multiplices sunt, ut pretactum est.


SEPTEM MARIA, seu paludes seu stagna velis, Adriatico proxima sunt litori, tam a Pado, Athesi aliisque supervenientibus fluminibus et a non nunquam estuante mari facta atque perpetuata sunt plurimum telluris occupantia, sic nuncupata quia iam dudum in septem grandia erant stagna distincta. Hodie vero, etsi aliquas distinctiones habeant, magis tamen (ut locorum testantur incole) videntur annexa. Sunt tamen qui dicant non solum de his que litori fere iuncta sunt ab antiquis Septem Maria dictum,verum de quibuscunque paludibus a Pado vel ab aliis fluminibus in partibus illis factis, eo quod adeo ingentes fuerint ut maria viderentur. Ex quibus tres citra Padum fuere, ut puta que versus Mutinam occupat omnia, que versus Bononiam et Imolam et que Ravennam circuivere omnem. Sic et inter hostia Padi ingens fuit quarta; relique vero tres ultra Padum omnes usque fere Patavium contingentes. In his autem que litori proximiores sunt quarundam civitatum, existentibus aquis claris, ostenduntur vestigia, et potissime Adrie Tuscorum colonie et a qua Adriaticus denominatus est sinus. Cuius rei causam aliqui dicunt solum in partibus illis terremotu depressum superficie non mutata, et aquas inde omnia occupasse, quod ego non credo. Alii volunt multis in seculis, evomentibus assidue marinis aquis harenas, litus in sublime deductum in aliquibus orbis locis, et ibi potissime, et sic aquarum exitum impeditum et ab eis de necessitate loca humilia occupata. Nec desunt dicentibus ad roborandam opinionem suam vera aut verisimilia argumenta, que etsi recitasse presentis intenti non sit, in fidem tamen trahor eorum, cum ex his multa pateant intuenti.

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domenica 28 agosto 2011

Massoneria fine sociale: "abbattere la Repubblica Veneta".

iniziazione di un apprendista massone 1745 -la massoneria nello stato veneto fù uno delle principali cause del suo declino ,la gran loggia inglese dei "moderns" nel 1772 concesse la patente numero 438 ad una loggia di venezia denominata l'union a breve ne sorgono altre quattro a verona ,padova , vicenza e treviso ,fù fondata dal segretario del senato antonio gratarol , fra i numerosi fratelli iscritti c'erano molti borghesi e alcuni nobili locali . Lo stato veneto intuisce la gravità delle logge ma non riesce a fermare la loro diffusione nel territorio e l'iscrizione a queste di un gran numero di funzionari dello stato ,nel 1785 ne ordina la chiusura , ma oramai il germe era stato piantato. doc- incisione abanon doc- g. cavallin (ultimi.veneti)

venerdì 19 agosto 2011

FRANCESCO ZORZI SON A 1900 - VERONA 1964

Zòrzi, Francesco

Enciclopedie on line TRECCANI
Zòrzi, Francesco. - Paletnologo (Sona, Verona, 1900 - Verona 1964); direttore, dal 1945, del Museo civico di storia naturale di Verona. Il suo nome è legato, per quanto riguarda il Paleolitico, alla scoperta del giacimento delle cave di Quinzano Veronese e a numerose campagne di scavo sul promontorio del Gargano, nei depositi alluvionali del torrente Romandato. I suoi scavi nella Grotta Paglicci nel Gargano portarono alla luce importanti documenti d'arte rupestre paleolitica in Italia.

RENATO DE PAOLI in arte ReNato a Spare sul menago: BITINI ENETI PAFLAGONI ILIESI TROADE ANDROMACHE P...

RENATO DE PAOLI in arte ReNato a Spare sul menago: BITINI ENETI PAFLAGONI ILIESI TROADE ANDROMACHE P...: I Bitini furono una tribù della Tracia. Insieme ai Tini, contro cui combatterono, migrarono in Tinia e Bitinia, regioni dell'Anatolia. Erodo...

AGENZIE ISOLE SPARSE VENEXIA: PARIGI GALAN ISCRIVE LE PALAFITTE DEL 5000 a.C. Ve...

AGENZIE ISOLE SPARSE VENEXIA: PARIGI GALAN ISCRIVE LE PALAFITTE DEL 5000 a.C. Ve...: Parigi il Ministro Giancarlo Galan iscrive anche le Palafitte Veneto Lombarde nel patrimonio mondiale dell’Umanità Datate sul Lago di Varese...

mercoledì 17 agosto 2011

La Grecia Classica - Atene e la decadenza - Parte 4

RIPARO _GROTTA SAN BERNARDINO MOSSANO VICENZA RIVIERA BERICA

250.000 A.C.

GROTTA SAN BERNARDINO MOSSANO (VICENZA) oltre 200.000 anni fa

200.000 A.C.
A Mossano (versante sud-orientale della Riviera Berica, provincia di Vicenza) si può compiere una bella e tranquilla passeggiata di due-tre ore con meta principale la visita alla grotta di San Bernardino.


Vista della Riviera Euganea dalla Riviera Berica Grotta San Bernardino
by Renato De Paoli
 
Si tratta del sito archeologico più antico del vicentino, dove sono state rinvenute tracce dell'Uomo di Neandertal risalenti ad oltre 200.000 anni fa.
Il nome della grotta si riferisce alla frequentazione quattrocentesca del romitorio da parte di San Bernardino da Siena.
Il luogo è davvero affascinante, anche se la grotta visibile solo esternamente. La natura si è divertita a creare un'incredibile scenografia, una specie di chiesetta sormontata da un torrione calcareo che richiama le architetture sacre gotiche, il panorama verso la val di Palù, il colle di San Pancrazio, i Colli Euganei e la sconfinata pianura, è straordinario.


Dalla chiesa di Mossano si scende un centinaio di metri lungo la strada principale e si prende a sinistra via Carmignago che si risale per qualche centinaio di metri fino al suo termine. Si prosegue per la mulattiera arrivando ad uno slargo e ad un primo bivio, caratteristico con olivi, dove si trova un pannello divulgativo.
Subito dopo, sulla destra, si stacca un sentierino (all'inizio in discesa, poi pianeggiante) che conduce alla Grotta di San Bernardino. Circa mezz'ora dal paese.
Visitato lo straordinario luogo, si ritorna alla mulattiera e si prosegue lungamente in leggera salita. Le vedute sulla pianura e sui Colli Euganei sono sempre più ampie e il colle è caratterizzato per la coltivazione degli ulivi. Dopo un ampio giro sotto la sommità gobbosa, la stradina compie una decisa svolta a sinistra e raggiunge l'Agriturismo Da Sagraro, Contrà Rigo, un posto bellissimo con una veduta amplissima.

Da qui si può scendere direttamente a Mossano per la stradina asfaltata e cementata che parte verso sinistra, attraversa una zona chiamata Olivari, e s'innesta sulla strada per San Giovanni in Monte che con qualche tornante in ripida discesa arriva a Mossano.
In alternativa si può salire la mulattiera che punta alle paretine rocciose sovrastanti e ai Covoli, successivamente si raggiunge la strada per San Giovanni in Monte.
a cura di Renato De Paoli
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Bibliografia: Anna Maria Ronchin ,Renato De Paoli, Nel tempo della Dea, pag. 15, Edar, Vicenza 2006.

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la Grotta di San Bernardino, che l'uomo frequentava già 250-200 mila anni fa; essendo la selce locale di scarsa qualità, per costruire i suoi utensili si recava a prendere quella ottima sui Colli Euganei, lontani circa 20 km dalla sua grotta(13).

Verso la fine del Paleolitico inferiore, la popolazione umana della Valle Padana sembra scomparsa(14).  Però da noi l'uomo è presente in poche località e le poche ultime industrie Acheuleane dei Lessini sono simili a quelle dell' area emiliano-romagnola, in modo particolare a quelle del territorio Bolognese(15).  
Sempre la Grotta di San Bernardino ci fornisce un dato importantissimo: circa 170 mila anni fa l'uomo di Neanderthal usa costantemente una nuova tecnologia nella lavorazione della selce: quella Levalloisiana, secondo la quale da un blocco di selce si possono ricavare una o più schegge, predeterminate per trasformarle poi in singoli strumenti, quindi con grandi vantaggi  per lo sfruttamento della selce. Cioè, per esempio, da un chilo di selce prima si utilizzavano solo 40 cm di taglio utile, con la nuova tecnologia se ne ricavano 2 m; quindi, con la tecnica Levalloisiana, entriamo nel Paleolitico medio o Musteriano.

Nel Veneto questa età è la più documentata grazie allo studio di importantissimi giacimenti quasi tutti in aree ricche di selce:
Monte Baldo-Lessinia, Altopiano di Asiago, Colli Berici ed Euganei.

giovedì 11 agosto 2011

MUSEI DIFFUSI SCRITTURA COSTUMAIE

IN COLABORAZSION CON RAISE VENEXE

SCRITURA VENETA PRELATINA DA ESTE A VICENZA A LAGOLE CALALZO VALLE VALLE E L'ISOLA DEA RIZA (Veronese)


by renato de paoli



da Remo Scola Galiardi  Foto by renato De Paoli




by mireille vezoni
Vniversixà Sparè ISOLE sparse nel Mena'-go - Venera - Sarè - Olmo

by renato de paoli

 

DISCHI O PIATTI O PENDAGLI DA MONTEBBELUNA I PALO AVI plava piave (ricerca NOTEVOLE)

Schisa su sto stramboto


Venetia Maritima Jacopo Filiasi 1796 foto by renato de paoli  



ISOLA RIZA (ISOLA DEA RIZA)

by renato de paoli le grandi ricerche dell'archeologo onorario Isole Sparse Republica Venexia P.B.


PIEVE DI CADORE CALALZO

LAGO DELE TOSE CALALZO LAGOLE

RETE MUSEALE ISOLE SPARSE VERONESI PORTO LEGNAGO GAZO ISOLA SCALA OPEAN ISOLA RIZA ISOLELA

SEGANTINI Piaza Spare OLMO CESA Museo Fondazione Lanza Rosa De Paoli Paolo foto by Renato De Paoli


CENTRO AMBIENTALE

MUSEO FIORONI PORTO E LEGNAGO COI REPERTI DE TANTE ISOLE SPARSE (VEDI BOSIO , CARTA ARCHEOLOGICA DEL VENETO , COSIMO PANINI , II VOLUME)




CULTI MATRIARCALI LA ISOLA DEA RIZA  YRI VENETO AQUILEIA  DE PIERO FAVERO




by renato de paoli
IMPIZAR EL FOGO
http://www.youtube.com/watch?v=Iy4nAtZuJh0&feature=related


by renato de paoli

by renato de paoli
by mireille vezzoni