250.000 A.C.
GROTTA SAN BERNARDINO MOSSANO (VICENZA) oltre 200.000 anni fa
200.000 A.C.A Mossano (versante sud-orientale della Riviera Berica, provincia di Vicenza) si può compiere una bella e tranquilla passeggiata di due-tre ore con meta principale la visita alla grotta di San Bernardino.
Vista della Riviera Euganea dalla Riviera Berica Grotta San Bernardino by Renato De Paoli |
Si tratta del sito archeologico più antico del vicentino, dove sono state rinvenute tracce dell'Uomo di Neandertal risalenti ad oltre 200.000 anni fa.
Il nome della grotta si riferisce alla frequentazione quattrocentesca del romitorio da parte di San Bernardino da Siena.
Il luogo è davvero affascinante, anche se la grotta visibile solo esternamente. La natura si è divertita a creare un'incredibile scenografia, una specie di chiesetta sormontata da un torrione calcareo che richiama le architetture sacre gotiche, il panorama verso la val di Palù, il colle di San Pancrazio, i Colli Euganei e la sconfinata pianura, è straordinario.
Subito dopo, sulla destra, si stacca un sentierino (all'inizio in discesa, poi pianeggiante) che conduce alla Grotta di San Bernardino. Circa mezz'ora dal paese.
Visitato lo straordinario luogo, si ritorna alla mulattiera e si prosegue lungamente in leggera salita. Le vedute sulla pianura e sui Colli Euganei sono sempre più ampie e il colle è caratterizzato per la coltivazione degli ulivi. Dopo un ampio giro sotto la sommità gobbosa, la stradina compie una decisa svolta a sinistra e raggiunge l'Agriturismo Da Sagraro, Contrà Rigo, un posto bellissimo con una veduta amplissima.
Da qui si può scendere direttamente a Mossano per la stradina asfaltata e cementata che parte verso sinistra, attraversa una zona chiamata Olivari, e s'innesta sulla strada per San Giovanni in Monte che con qualche tornante in ripida discesa arriva a Mossano.
In alternativa si può salire la mulattiera che punta alle paretine rocciose sovrastanti e ai Covoli, successivamente si raggiunge la strada per San Giovanni in Monte.
a cura di Renato De Paoli
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Bibliografia: Anna Maria Ronchin ,Renato De Paoli, Nel tempo della Dea, pag. 15, Edar, Vicenza 2006.
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la Grotta di San Bernardino, che l'uomo frequentava già 250-200 mila anni fa; essendo la selce locale di scarsa qualità, per costruire i suoi utensili si recava a prendere quella ottima sui Colli Euganei, lontani circa 20 km dalla sua grotta(13).
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la Grotta di San Bernardino, che l'uomo frequentava già 250-200 mila anni fa; essendo la selce locale di scarsa qualità, per costruire i suoi utensili si recava a prendere quella ottima sui Colli Euganei, lontani circa 20 km dalla sua grotta(13).
Verso la fine del Paleolitico inferiore, la popolazione umana della Valle Padana sembra scomparsa(14). Però da noi l'uomo è presente in poche località e le poche ultime industrie Acheuleane dei Lessini sono simili a quelle dell' area emiliano-romagnola, in modo particolare a quelle del territorio Bolognese(15).
Sempre la Grotta di San Bernardino ci fornisce un dato importantissimo: circa 170 mila anni fa l'uomo di Neanderthal usa costantemente una nuova tecnologia nella lavorazione della selce: quella Levalloisiana, secondo la quale da un blocco di selce si possono ricavare una o più schegge, predeterminate per trasformarle poi in singoli strumenti, quindi con grandi vantaggi per lo sfruttamento della selce. Cioè, per esempio, da un chilo di selce prima si utilizzavano solo 40 cm di taglio utile, con la nuova tecnologia se ne ricavano 2 m; quindi, con la tecnica Levalloisiana, entriamo nel Paleolitico medio o Musteriano.
Nel Veneto questa età è la più documentata grazie allo studio di importantissimi giacimenti quasi tutti in aree ricche di selce:
Monte Baldo-Lessinia, Altopiano di Asiago, Colli Berici ed Euganei.
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